Immaginate di svolgere un compito formato da una serie di domande.
Ogni volta, prima di passare alla domanda successiva vi viene detto se la risposta che avete fornito è giusta o no.
Supponiamo che su venti domande voi ne abbiate fatte giuste soltanto sei...siete andati maluccio, eh! :-) Ora però vi dicono che in realtà che il giudizio che avete ricevuto sulla correttezza delle vostre risposte è stato dato a caso. Non sapete più quindi a quante delle venti domande avete risposto correttamente. Vi chiedono infine di stimare a quante domande avete effettivamente risposto in modo esatto e a quante no. Cosa pensate che rispondereste?
Per proseguire dovete sapere una cosa: uno dei cardini su cui si basano i nostri ragionamenti e comportamenti negli ambiti più diversi è il risparmio di risorse cognitive. Significa che siamo fondamentalmente "pigri"; spesso cerchiamo di prendere le decisioni con il minimo impegno possibile (non sempre ovviamente).
Ed è proprio questo che ci mostra il risultato di una ricerca strutturata come l'esperimento mentale che avete fatto sopra.
Un gruppo di partecipanti svolge una serie di prove e al termine ci ciascuna i soggetti ricevono un feedback sulla correttezza della loro risposta. Al termine dell'esperimento i soggetti scoprono che i giudizi che hanno ricevuto in realtà erano casuali. Quanto pensate che influisca questa informazione sui partecipanti all'esperimento, a cui viene chiesto di autovalutarsi?
Poco, o comunque meno di quanti ci si aspetti.
Infatti chi era stato indotto a credere di aver svolto bene la maggior parte delle prove continuava a sovrastimare il numero delle risposte esatte date.
Allo stesso modo chi aveva ricevuto feedback perlopiù negativi continuava invece a sottostimare il numero di risposte corrette fornite.
Questo accade perché ai soggetti erà già stata fornita una chiave di interpretazione del proprio risultato, un'ancora mentale. Ed è molto difficile discostarvisi anche sapendo che non ha nessun valore.
Come si suol dire: "Le prime impressioni sono dure a morire".
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